L’italia e il muro mai caduto.

Di Massimo Chiucchiu’

Si e’ festeggiato questi giorni il trentennale della caduta del Muro di Berlino, tante cerimonie si sono succedute nei vari paesi europei per commemorare questo evento che e’ stato determinante per tracciare un “prima di ” e un “dopo di”. E’ chiaro che le vicende che hanno portato all’attuale conformazione politica continentale, l’assetto della Comunita’ Europea, i rapporti con la Russia attuale, vedono la loro genesi in quel lontano evento che scosse alle fondamenta gli equilibri geopolitici in cui era ingessato fino ad allora il Vecchio Continente. La democrazia di stampo anglosassone, quella che prosperava in Inghilterra e negli Stati Uniti, pote’ quindi dispiegarsi in tutta la sua persuasione in tutti i paesi oltre
la “cortina di ferro”, cosi’ come dilagava nei Balcani in ogni angolo di Europa che chiedeva a gran voce la “democrazia parlamentare”. Certo, ogni paese l’ha declinata alla sua maniera, con forze politiche che hanno fatto del trasformismo un punto di forza, ritrovandosi al potere con bandiere diverse ma tante’, quello che qui interessa e’ capire che si seguiva l’esempio dell’organizzazione parlamentare anglosassone , in cui da sempre si affrontavano nelle competizioni elettorali due forze contrapposte,detentrici di istanze affatto complementari, i conservatori, che propugnano il paradigma della liberta’ individuale come condizione originaria della societa’, e i laburisti o socialdemocratici che propugnano il paradigma dell’uguaglianza dei cittadini e delle identiche possibilita’ per tutti.
Questa schematica differenziazione ha fatto si’ che l’alternanza delle due forze sopraddette garantisse quell’equilibrio in cui le forme di democrazia moderne possano sopravvivere e prosperare. Oggi si vedono i risultati di queste istanze, con i grandi progressi fatti da molte nazioni dell’est Europa, sia in campo sociale ma anche economico. Tutto bene? Non proprio, perche’ tutto il sommovimento politico che ha portato alla situazione odierna manca di un protagonista di peso: L’Italia.
Si’ proprio il nostro paese, in cui sembra che il Muro di Berlino non sia mai caduto. Non siamo mai cambiati da allora, in politica come nel sociale. Nel sociale la pratica piu’ diffusa e’ legata al familismo e al nepotismo, mali atavici soprattutto al sud, che portano corruttela e malversazioni. In campo politico il collasso della Democrazia Cristiana, il partito che ci ha portato fuori dal dopoguerra, ha lasciato il posto a a formazioni di centro-destra e centro-sinistra il cui scopo principale e’ quello di denigrarsi a vicenda, e la cui pratica politica e’ quella di cancellare, una volta al potere, le leggi del precedente governo di segno opposto. Un esempio e’ dato dai numerosi cambiamenti legati al mondo del lavoro o l’accesso alla pensione. Lo stato emana una pletora di leggi, che rendono ingestibile l’elefantiaca macchina della burocrazia che rischia di collassare su se stessa portandosi dietro l’intera struttura dello stato Italiano. Invece che stabilire un chiaro orientamento per il bene comune, valido
per tutti gli attori politici e che abbia una visione di futuro, a lunga scadenza, poi declinata magari secondo le istanze della compagine risultante vincente ad una tornata elettorale, ci si accapiglia in continuazione seguendo solo logiche di propaganda elettorale. E’ facile quindi che volino contumelie del tipo “sei un fascista, un razzista, un comunista, un ebreo, un terrone”, senza che tutto cio’ possa risolvere pragmaticamente alcun problema.
Tutto questo perche’ succede? Perche’ le compagini politiche in Italia non riconoscono
l’autodeterminazione dell’oppositore politico? Perche’ il tuo contrario e’ visto come un nemico,
e non magari come un avversario?
In Germania, paese a noi simile per le note vicissitudini politiche legate all’avvento di un dittatore che prese addirittura esempio da Mussolini, si e’ fatta una profonda autocritica riguardo le drammatiche vicende storiche che portarono allo sterminio degli Ebrei e alla guerra.
Questo in Italia non e’ successo, la nostra superficialita’ ci ha portato ad autoassolverci per i mali commessi come ci ha insegnato la Santa Madre Chiesa, in fondo per noi la colpa e’ sempre degli altri. E noi siamo sempre meglio degli altri. Abbiamo anche la costituzione piu’ “bella del mondo”, peccato che sia cosi’ poco realizzata, rimanendo poco piu’ che una pia speranza.
Specialmente la destra non ha fatto mai una completa abiura del fascismo, che,come un fenomeno carsico, si presenta ancora oggi in sembianze di piccoli partiti anche extraparlamentari. Anche fenomeni come i “populismi”, nati in funzione antiglobalizzazione, vengono tacciati come ideologie di destra molto pericolose, invise alle classi dominanti europee di Bruxelles. Questo lo ritengo un errore, facente parte di quel meccanismo descritto in precedenza. Si tratta di uno degli slogan piu’ usati dalle ” sinistre” in Italia per denigrare il nemico politico descritto come estremamente pericoloso.
Sinistra che confonde la Globalizzazione con il trionfo delle masse di marxista memoria, fatto con mezzi diversi. Mezzi che mettono in mutande l’artigianato e la piccola industria italiche, che rappresentano la spina dorsale del nostro benessere.
Anche le sinistre non hanno fatto i conti con la storia, coprendo in prima istanza le varie invasioni perpetrate dalla Russia durante la guerra Fredda, cosi’ come si ammantano oggi del silenzio riguardo le vicende di Hong Kong, Cuba o il Venezuela. Ma essendo piu’ attrezzate culturalmente, essendo stato il secolo Breve tutto un fiorire di concetti progressisti dovuti principalmente alla Scuola di Francoforte ( Adorno, Marcuse), riescono ancora a farsi sentire in Italia, ammiccando anche alle istanze dell’ apostolato ecclesiastico, alla disperata ricerca di nuovi credenti in ogni angolo del mondo.

E’ chiaro che queste istanze si saldano, per reciproco interesse,
con la grande onda della Globalizzazione, che era e resta un fenomeno di pura impronta economica.
Proprio questa mancanza di accordo su una visione futura comune per le sorti del nostro paese, questa continua guerra tra Guelfi e Ghibellini in ambito politico, con il trionfo delle mediocri consorterie politiche legate a filo doppio a lobby affaristico-economiche se non peggio, partoriscono specialmente a destra personaggi da cartone animato come Berlusconi o Salvini, e ci sorprendono sempre impreparati ai colpi di un mondo
multipolare, in cui la mediocrita’ della nostra classe politica non e’ piu’ confinata in una campana di vetro come al tempo del nostro protettore Americano (che prima della caduta del muro ci considerava strategici).
Non abbiamo piu’ santi in paradiso, ne’ lo stellone ci protegge piu’ come un tempo. Siamo uno dei tanti paesi che competono in un mondo sempre piu’ veloce e spietato, prima ce lo mettiamo in testa e meglio e’.
Anche la Comunita’ Europea non e’ piu’ (mai) stato quel materasso in cui pensavamo di cadere senza farci male; ci viene chiesto il conto delle nostre mancanze passate, ma con questa classe politica, ed accomuno tutti, non vedo alcun possibile contrappasso, ne’ alcun scatto di orgoglio.
Anzi, penso che destre e sinistre si nutrano del dilettantismo e impreparazioni dell’altra parte, come attori che svolgano parti in una commedia dell’Assurdo, in cui si e’ a seconda dei casi accusati o accusatori.
Il nostro paese si e’ infilato in un vicolo cieco in cui non esistono uscite, prevedo un declino sempre piu’ marcato, che coinvolgera’ qualsiasi settore e campo d’azione dello stato. Il mio consiglio e’ di creare una rete di rapporti che ricordino il mutuo appoggio di Kropotkiana memoria, tenendosi alla larga dalle burocrazie statali e cercando di non chiedere nulla alle entita’ territoriali statuali. Solidarieta’, empatia, minimalismo, vocazione ecologica, collaborazione saranno i capisaldi di questa non-societa’.

Per prima cosa non si dovrebbe piu’ andare al voto, facendo scendere la quota di partecipazione sotto il 50%, rimarcando come la democrazia abbia fallito il suo obbiettivo e non possa svolgere piu’ quel compito per cui era stata immaginata dai Padri Fondatori. Mentre il capitalismo e il comunismo hanno fallito miseramente il compito per cui erano stati creati, non si vede perche’ non si possa tentare una via anarchica delle societa’, che di tutte le ideologie provate dall’uomo e’ l’unica che cerca di temperare la liberta’ dell’individuo con il desiderio di uguaglianza e pari opportunita’ per tutti i cittadini. Oppure rimane solo l’esilio, la fuga, come stanno facendo migliaia di giovani che sperano di crearsi una vita migliore in un’altra parte del mondo.

2 pensieri su “L’italia e il muro mai caduto.

  1. Max

    Scusami massimo chiucchiu ma questa volta non ci sei proprio. Non ti conosco personalmente ma i tuoi scritti precedenti erano piu lucidi . Adesso ci hai voluto fare una carrellata a volo d uccello . Secondo me il volatile sembra più un tacchino. Ed entro nelle specifiche.
    Prima di tutto cone fai a dire dei progressi in campo econonico dei paesi dell est cone se l economia fosse tutto. Il comunismo li ha desertificato le società ed essere diventati più ricchi ha reso più cinici ed aggressivi quei popoli. Chi poteva pensare agli ungheresi come sono diventati? A parte una piccola percentuale con un decimale la popolazione sta sposando chiarisdime posizioni neonaziste e non esagero. Leggo un quotidiano ungherese moderato tradotto in tedesco e fa paura nonostante moderato. Nella repubbl ceca mi dicono di cose analoghe. Per non parlare della ex yugosl. Serbia e croazia da paura. Slovenia nonscherza. Questi paesi fossero rimasti poveri sarebbero più empatici per usare un tuo termine termine.
    Quando parli di democr cristiana dimentichidel tutto che fu proprio quel partito che era al governo a vivere il periodo delle 5 stragi italiane unico paese europeo a farle. Proprio la dc aveva al ministero degli interni l ufficio affari riservati che ha coperto depistato ed in alcuni casi avviato le stragi da piazza fontana alla staz di bologna. Uno stato che ammazza i suoi cittadini inermi. Membra lacerate di poveri cristi che non erano nemici ma semplici lavoratori e studenti.
    Quando parli di troppe leggi del nostro stato dimentichi che la pletora burocratica é legata al nostro essere italiani. Poche leggi bastano in una societa composta da persone civili ed oneste. Se ci sono parecchi imbroglioni la prima reazione e fare leggi che rendano più controllabile c ho che va fuori dai percorsi di onestà. Quindi che senso c ha prendersela in generale senza capire le cause.
    La germania ha fatto autocoscienza ma c ho non è servito alla ascesa del neonazismo che è un corso storico. O un ricorso.
    Poi parli che é mancata una visione futura. Ma che visione e visione. Non vedi che é stata una slavina che ci é piombata addosso. Quando avvengono questi rivolgimenti nella storia non si può far niente. Le cose continuano ad andare. Servono più dei san bernardo per trovare le vittime e dei cani da slitta per portarle al cimitero.
    Poi quello che dici alla fine sembrano parole al vento. Senza costrutto. Giusto per dire qualcosa dopo aver sbraitato tanto. Che vuol dire non votare ed andarsene in eremitaggio? Creare delle comunità solidali. E gli altri gli stronzi che votano ti vengono a bussare alla porta di notte per portarti via. A meno che non dai con la tua comunità nessun fastidio come fosse un monastero di francescani scalzi. Se parli di anarchismo ricordati che kropotkin era un rivoluzionario prima di tutto e quindi quello che propone ne mutuo appoggio è all interno di quel sistema di trasformazione. Tu citi un gigante ma usi le sue riflessioni per chiuderti nella quiete di un convento laico. Ricordati anche che quando gli anarchici parlavano di comunità solidali davano come punto di partenza l abolizione assoluta della proprietà privata. Tu metteresti tutti i tuoi beni e tutti tuoi soldi in una cassa comune? E quanti altri sarebbero capaci di farlo specie se benestanti ed abituati a dar conto di niente.
    Mio carissimo massimo anche se non ti conosco ricordati che ai problemi non c è mai soluzione ma solo trasformazione e quando peggio in una direzione che rende gli stessi problemi ancora più complessi.
    E ricordati che quando tocchi il concetto di anarchia nonpuoi tralasciare la prima cosa la piu IMPORTANTE: una società anarchica si basa su individui che hanno la legge morale nel cuore e quindi non abbisognano di leggi. Ma per essere cosi servono tempi lunghi di formazione partecipata e di scuole democratiche che fin da bambini inculchino i tabù del dominio sull altro. Il resto è noia. Scusami i toni. Amici virtuali come prima.

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  2. Massimo

    Forse non sono stato molto chiaro nella disamina delle conseguenze della caduta del muro di Berlino, come dimostra la tua risposta completamente fuori bersaglio e un po’ becera, pero’ non voglio essere travisato nel pensiero che mi ha portato a scrivere delle conseguenze della caduta del muro. Ho ritenuto che quel periodo sia stato per gli italiani un’ occasione persa di cambiare le sorti del nostro paese, ed ho portato ad esempio i paesi dell’est Europa, che tra mille contraddizioni hanno migliorato il loro tenore di vita e la liberta’ personale in confronto al periodo precedente. Smentiscimi su questo, se riesci. Non voglio interessarmi alle sorti di questi paesi ma al nostro, che ripeto, ha perso l’unica occasione di riscatto del dopoguerra per cambiare le sue sorti. Al gruppo lettura collegato a questo blog parlavamo che allora si poteva intervenire per risolvere la questione meridionale come la Germania fece con l’annessione della sua parte est, che con la dissoluzione della DC ad opera di Mani Pulite si poteva creare una Destra liberale europea secondo uno schema di alternanza con i laburisti tipico delle democrazie mature.(Non ho parlato certo di Dc come di un partito da seguire, ma fonte della corruzione italica). Ma non abbiamo capito, eravamo intenti al consociativismo e alle mance elettorali di craxiana memoria, che portarono il debito pubblico ai livelli che ci rendono ricattabili dalla finanza internazionale. Pensammo che i giudici ci risolvessero i problemi,(Mani pulite 92) ma poi ci beccammo Berlusconi per 20 anni, perche’ i giudici tagliarono solo i rami secchi del grande albero della corruzione italiana.Non avendo fatto una seria disamina delle nostre colpe storiche(Fascismo), come hanno fatto i tedeschi con il Nazismo, oggi qualsiasi formazione che provi a fare una destra seria,liberale,in cui la liberta’ individuale sia paradigma,viene tacciata di illiberalismo e di voler ripristinare un regime dittatoriale.Non vedi che ancora viviamo con le scorie di due ideologie (destra e sinistra che si delegittimano a vicenda?) Anche la cosidetta sinistra senza una destra seria si delegittima.Caratteristica di questa impasse politica e’ la congerie di leggi e burocrazia che paralizzano il paese e la sua capacita’ di decidere rapidamente cosa sia meglio per l’Italia(vedi caso Ilva),altro che ci sono tante leggi perche’ gli italiani sono corrotti, come blateri nella tua risposta. In italia le leggi si interpretano, per questo e’ piena di azzeccagarbugli che fanno gli interessi di pochi potenti.Meglio poche leggi, ma chiare insieme alla certezza della pena per chi sgarra.La tua affermazione che i problemi non si risolvono ma diventano sempre piu’ complessi mi sembra francamente delirante,allora e’ meglio non fare niente, mi pare un atteggiamento tipico da classe sociale subordinata, che lascia che il destino decida per lui.
    Oggi come sopravvivenza individuale e come provocazione possiamo permetterci solo di scimmiottare il mutuo appoggio Kropoktiniano,solidarieta’ tra simili, dato che lo stato sociale sta evaporando,mutuo appoggio che rimane solo pallida idea di quella di impronta anarchica, e su questo sono d’accordo con te, non siamo certo pronti. Ma e’ solo provocazione di un italiano incazzato per le sorti del nostro paese e per le sorti dei piu’ deboli.

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