di Mario Panzarola
In questo libro l’autore si da il compito non facile di elaborare una strategia per
porre rimedio ai guasti economici e sociali del capitalismo. Lo fa individuando una
sorta di “minimo intervento correttivo” capace di contenere, senza mortificarle, le
dinamiche economiche tipiche del capitalismo all’interno di limiti che salvaguardino
lo sviluppo ed il benessere di tutta la collettività. Peraltro in stretta aderenza con
l’art. 53 della costituzione italiana, tanto bella quanto scarsamente attuata.
La soluzione proposta è talmente semplice da apparire disarmante, ma il percorso
logico che porta alla elaborazione di questa soluzione mi è sembrato tutt’altro che
semplicistico, ma anzi il risultato di una ricerca e di una riflessione quantomeno
“seri”.
Al di là della reale possibilità di “attivare” un tale sistema attraverso una estesa e
condivisa presa di coscienza, come auspicato dall’autore, il libro ha secondo me il
merito di riuscire in poche pagine a dare un quadro di riferimento della portata delle
problematiche collegate all’economia.
Un libro che chiede poco tempo e regala parecchi spunti di riflessione ed
porre rimedio ai guasti economici e sociali del capitalismo. Lo fa individuando una
sorta di “minimo intervento correttivo” capace di contenere, senza mortificarle, le
dinamiche economiche tipiche del capitalismo all’interno di limiti che salvaguardino
lo sviluppo ed il benessere di tutta la collettività. Peraltro in stretta aderenza con
l’art. 53 della costituzione italiana, tanto bella quanto scarsamente attuata.
La soluzione proposta è talmente semplice da apparire disarmante, ma il percorso
logico che porta alla elaborazione di questa soluzione mi è sembrato tutt’altro che
semplicistico, ma anzi il risultato di una ricerca e di una riflessione quantomeno
“seri”.
Al di là della reale possibilità di “attivare” un tale sistema attraverso una estesa e
condivisa presa di coscienza, come auspicato dall’autore, il libro ha secondo me il
merito di riuscire in poche pagine a dare un quadro di riferimento della portata delle
problematiche collegate all’economia.
Un libro che chiede poco tempo e regala parecchi spunti di riflessione ed
approfondimento.
Sono rimasto colpito, nell’approccio al secondo capitolo, del ruolo svolto dalla sindrome di Hubris, malattia psichiatrica che colpisce chi dotato di qualche forma di potere e di grande disponibilita’ economica.Questa sindrome e’ caratterizzata da comportamenti arroganti e ispirati a presunzione, che si accompagnano ad una preoccupazione maniacale per la propria immagine….
vi viene in mente qualcuno? C’ e’ da rabbrividire pensando che le sorti del mondo sono in mano a un manipolo di gente deviata…..
Sarebbe proprio un’ intossicazione di potere a scatenare la sindrome, quindi la mitologia di un uomo solo al comando e’ perniciosa per le sorti dell’umanita’.
Massimo