IL Personale è politico

Di Roberto Monchieri

Sono passati, anzi volati 40 anni dal 1977, è quindi il momento di piccole riflessioni o ricordi su un periodo denso di emozioni.
Ero qualche anno prima militante di ” Lotta continua ” che in quegli anni si stava sfaldando. Alcuni compagni ritenevano importante smettere con le chiacchere e passare all’azione, Altri come me avevano scoperto che l’ideologia e il far parte di un’organizzazione gerarchicamente strutturata era in qualche modo una schiavitù che imbrigliava la capacità di pensiero e giudizio autonomo.
Avevamo scoperto che (cosi si diceva con uno slogan in quel periodo ) IL PERSONALE é POLITICO,  in poche parole basta negare il sè in nome di un concetto  superiore come l’idea di rivoluzione. Tutte queste idee fluttuavano nell’aria, era una grande fucina in piena operatività.
Il giornale Lotta continua negli ultimi periodi prima della chiusura era diventato un centro di dibattito vivo attraverso le moltissime lettere che arrivavano al giornale e venivano pubblicate senza censura. Dibattito sulla propria vita, sull’amore , sul nuovo modo di immaginare il lavoro, sui rapporti tra compagni , sulla rivoluzione, sui rapporti tra i sessi, sull’omosessualità e su tantissimi altri argomenti.
Ricordo con grande emozione le giornate di quella che chiamavamo l’occupazione di Bologna poi culminata in una grande manifestazione. Non ci eravamo arrivati come organizzazione, ma come gruppi di compagni, di amici festanti . Una sensazione di risveglio generale che esplodeva nelle varie assemblee, in interventi di compagni di base non solo di dirigenti. Ci sembrava di aver instaurato il contropotere in città.
In quel periodo a Milano alcuni compagni, tra cui Mauro Rostagno, (poi ucciso dalla mafia in Sicilia), avevano affittato un grande stabile ex industriale, forse un ex magazzino del Corriere della sera , e nacque MACONDO, un posto meraviglioso in cui trovavano posto un sacco di iniziative culturali, attività economiche di alcuni compagni, cineforum, spettacoli teatrali , musica di gruppi nuovi , bar, thea room, massaggi, joga,e tanta creatività.Si stava distillando una nuova maniera di vivere e di pensare anche i rapporti umani. Ovviamente venne chiuso con la scusa della droga. IL POTERE è MOLTO ATTENTO AL PERICOLO DEL NUOVO NON CONTROLLATO.
Qualcuno può pensare che quel periodo ha generato un negativo riflusso nell’individualismo ma non è vero, non è del tutto vero. Quando ci incontriamo tra amici/compagni di quel periodo vedo che ancora brilla sotto la cenere la brace del libero pensiero e nella voglia di confrontarci ci riconosciamo.
Ovvio che queste sono i miei ricordi, le mie emozioni di quel periodo. Se interrogate quelli che poi chiamammo i “militonti ” o i fautori della lotta armata vi diranno altro.

9 pensieri su “IL Personale è politico

  1. Giovanni leo

    In quegli anni ero nel movim cristiani per il socialismo ed avevo molti amici di lotta continua. Eravamo molto simili solo che noi eravamo piu vicini di loro al marxismo. Loro erano più liberi da questi vincoli. Sicuramente lontani da lenin ma mi sembrava che marx gli stava stretto. Ho bellissimi ricordi. Mi hanno insegnato molto. Specie nel vedere le cose da una prospettiva diversa e sorprendente. Che ti stupiva. Erano maestri in questo. E poi avevano tantissimo coraggio. Mi son trovato a milano nel 73. Avevano la citta in pugno. Il sindaco doveva sentire prima loro. Gli conveniva. In questo modo sono nate tantissime iniziative sul piano sociale. Noi facevamo più parole. Loro i fatti. Sono onorato ancora oggi da quei ricordi e da quei vecchi amici-compagni. Peccato che in questo quarantennale nessuno tranne voi ne parli. Erano anni formidabili ma non per mario capanna.. erano anni in cui il libertarismo, a differenza del 68 era una istanza forte nel movimento. Potremmo chiamarle ‘strie di libertarismo’ . Da non scambiare con i libertari puri di lunga tradizione. Ma per me Lotta continua è stata comunque una valanga italiana contro l ipocrisia delle menti delle istituzioni e dei media.

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  2. roberto monchieri

    Si è proprio vero che i cattolici di sinistra erano più marxisti di noi come i Valdesi che a Cinisello Balsamo dove vivevo avevano una grande realtà educativa e assistenziale. Noi come tutti i rivoluzionari eravamo follemente entusiasti dei nostro pensiero. Un credo fortissimo, pensate che alle elezioni comunali di Milano del 73 o 74 presentammo come candidato sindaco Mauro Rostagno: fu la campagna elettorale più gioiosa che ricordo e fu anche l’unica a cui partecipai senza TURARMI IL NASO. Ci credevo veramente non solo nella bontà del candidato ma anche nella possibilità di farcela ad avere un sindaco di Lotta Continua . Andò male, e finalmente capii che continuando a parlare tra noi ci si poteva convincere di tutto anche di vivere in un periodo prerivoluzionario. Purtroppo i compagni che fecero altre scelte questa cosa non l’hanno capita.

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  3. Marcello

    Ero in lotta continua a perugia dal 1973. Il giorno del colpo di stato in cile. In quell assemblea ho deciso di entrare in lotta continua. Avevo 18. Oggi posso dire che tutto il modo di essere della mia vita, il pensiero le azioni la creativita dipende da quella mia scelta. Mi chiedo perche a volte sento diverso il mio pensiero da altre persone anche amiche. Non mi riscontro negli altri di oggi e questo è per aver fatto politica nel movimento in quegli anni. Purtroppo ha vinto la paura e la logica di usare i tasti del potere a proprio vantaggio. Il clientelismo le conoscenze. E tutto quello che noi volevamo è andato al macero. Tutt ora chi non ha niente non conta niente mentre in quegli anni era il fulcro delle nostre rivendicazioni. Nelle nostre lotte ci ritrovavamo nell unita delle classi sociali.
    Ma quello che mi ha trasmesso quel periodo e’ specie la capacita di rispetto verso me e gli altri che oggi si va perdendo sempre piu. Credo di aver trasmesso questo a mia figlia. Se sono cosi è perche ho fatto politica in quegli anni. Se per me una cosa è sbagliata cerco di non farla. E mi viene da quegli anni. Chi non ha fatto politica in quegli anni non ha la coscienza di se la consapevolezza. Oggi i giovani non hanno una personalita loro perche gli è mancata l autocritica. Perche noi provavamo a sviluppare l autocritica quindi era una forma di combattimento del sistema originale. Mettersi in discussione significava innescare il cambiamento a partire da se. Marcellino Verducci in una chiacchierata al bar con Fernando.

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  4. Sara jane

    Posso conoscere di più di vostri anni 70? Mi interessa. Mi piace molto roberto moncheri. Perche non continui a raccontare? Beautiful storyteller. Ciao sara

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  5. Carmela

    Vorrei postare un mio racconto. Ero in grecia con il mio compagno che a quel tempo non era nella resistenza contro i colonnelli. Quindi giravamo tranquilli in un paese in dittatura. Janis entrò in politica quando gli ammazzarono il fratello dopo averlo torturato a morte. Il regime era durissimo e lo scoprimmo a nostre spese quando vedemmo di essere controllati anche in italia da spie che si infiltravano nel nostro ambiente. Presero janis l anno dopo e così mi trovai a impegnarmi anch io come staffetta fra italia e grecia. L essere italiana alla frontiera mi facilitava ma non fu facile.
    Ricordo sempre il giorno prima che i colonnelli prendessero il potere. Ero con janis nel giardino della mia casa siciliana. Gli aranci profumavano l aria e mangiavamo la caponata di mia madre. Fu l ultima volta che l ho mangiata. Non potrei piu. Da quel giorno e da quella ora per noi scese l inferno in terra. La serenita, dolcezza dei nostri incontri in un clima primaverile ed in un paesaggio che sa chi conosce la sicilia furino spazzati via da una tempesta di brutalità che non avremmo mai pensato esistere. Eravamo nati nella pace e nel benessere ed eravamo due ragazzi innamorati della vita. Cominciavamo a scoprire il sesso con molta delicatezza.
    Penso da allora che ogni giorno sereno anche oggi puo essere l ultimo. Non potrò più essere ingenua inconsapevole innocente. La vita ci spiazza e ci spazza. Ianis morì come il fratello. Ritrovarono il corpo martoriato dalle torture in un canale mentre i corvi finivano il lavoro degli sgherri fascisti. Della sua famiglia rimase solo la povera madre che ogni estate andavo a trovare dalla sicilia. Ci guardavamo a lungo in silenzio mentre l immancabile cuccuma di caffè greco sbuffava sulla stufa ed il sole tramontava quasi a non risogere mai più. Carmela

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