La scoperta dell’acqua calda.

Di Vito Nigro

Possiamo permetterci di tornare indietro nel tempo con i nostri ricordi,con la mente, con i nostri pensieri; mai col tempo, il dejà vù non è altro che una allucinazione sensitivo-temporale che nasce nelle aree ancestrali del nostro cervello e per interconnessioni neuronali attraverso il lobo corticale temporale giunge alla corteccia frontale cognitiva.
Il tempo fugge e ci sfugge scorrendo sempre e solo in una direzione determinata, dal presente al futuro lasciando dietro il passato.
Quale legge fisica può dare ragione di questa elementare intuizione-sensazione, per quale legge della natura il tempo assume la direzione che pensiamo di misurare e che forse conoscendo di più sulla realtà dei buchi neri potremmo scoprire che ci stiamo ingannando.
Per il momento, qui ed ora per noi può valere come spiegazione razionale il secondo principio della termodinamica: il calore passa da un corpo caldo ad uno freddo e non viceversa.
Quest’unica legge è la sola che spiega la direzione del tempo in fisica; non ne hanno trovate di meglio Einstein con la relatività, Max Plank con la fisica quantistica; forse ci stava lavorando il recentemente scomparso scienziato affetto da SLA Stephen Hawkings.
L’enunciazione delle leggi della termodinamica sono opera del prussiano Rudolf Clausius nella seconda metà dell’800 ; citato da Carlo Rovelli, fisico teorico membro dell’Institut  Universitaire de France, (et altro ancora) nel suo libro – L’ordine del Tempo – (ed. Adelphi).
L’Entropia, di scolastica memoria, misura questa irreversibile direzione del calore ed è una quantità che in un sistema isolato può essere misurata e risulterà essere sempre maggiore o uguale a zero, cioè cresce sempre o resta uguale.
Il bello di questo principio della termodinamica ( il primo e quello della conservazione dell’energia) è che l’ho ritrovato citato con mia compiacente sorpresa leggendo un articolo di Raffaele Sinno, docente di Bioetica, dell’Univ. degli Studi di Bari, dal titolo “Questioni etiche e bioetiche nella bioeconomia: tra mercato globale e glocale” pubblicato su – L’Ancora nell’Unità di Salute -, rivista bimestrale di cui mi è stato fatto dono.
In questo articolo l’autore descrive e analizza le cause che portano l’uomo e la società ad un consumo sfrenato e scorretto delle risorse naturali e quindi il verificarsi consequenziale dell’effetto serra. Infatti poiché vige il secondo principio della termodinamica, secondo il quale l’energia in un dato sistema può solo aumentare, sarà necessario utilizzare sempre più fonti aggiuntive per contrastare la inefficienza del sistema.
L’utilizzo invece di fonti energetiche alternative, rinnovabili, come l’energia solare, non priverebbe certo le future generazioni di un bene prezioso inesauribile perlomeno nel “tempo-spazio dell’uomo” come invece sta succedendo per le acque dolci, le foreste, gli idrocarburi.
La Termodinamica insegna e permea la Bioeconomia per un mercato glocale vincente sul globale. E’ sufficiente uno spirito critico di osservazione per apprendere le nozioni basilari che tengono su il mondo, non senza una adeguata intelligenza intuitiva; cosa quest’ultima che sembra venir meno ai grandi politici del nostro tempo che sono arrivati a gingillarsi prima con il nucleare ed adesso ci provano con il genoma umano… clonando se stessi.
Rischiamo ancora una volta di farci male.
Lasciamo a Dio quel che è di Dio.
La prima clonazione umana non l’ha forse fatta Dio stesso quando prendendo dal costato di Adamo una cellula staminale creò Eva,con tanto di manipolazione genetica sui geni eterosessuali X Y; X X.
Se non è questa la SCOPERTA dell’ACQUA CALDA…ditemi voi

5 pensieri su “La scoperta dell’acqua calda.

  1. Mara

    Bellissima questa surfata sulle onde del tempo dello spazio della fisica dell economia della politica per approdare a Dio primo genetista della storia. Originale e divertente. Congratulazioni Mara

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  2. Sara jane

    Mara mi ha parlato del tuo interessante articolo e mi ha invitato a leggerlo. Da piu di un ano che non visitavo il blog. Intanto ho studiato molto italiano. Ho my friend che è italiano ed ha una puzzeria a Piccadilly. Mi vergogno prr tutti errori fatti quando scrivevo anno passato. Ora credo va meglio.
    Il tuo articolo é pieno di funny freedom non so come dire. Sei molto approfondito. Ho studiato abbastanza fisica e sono d’accordo con te. In teologia I know less😊 ciao Vito

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  3. admin Autore articolo

    Articolo divulgativo ben scritto,anche attuale in merito ai gravi problemi
    legati al “riscaldamento globale” e all’inquinamento causato da una
    tecnologia ancora molto rozza.La visione del tempo e dell’entropia da te
    citate riguardano il tipico modo di ragionare occidentale,basato sulla presenza
    di oggetti che si muovono in uno spazio tridimensionale.Era fisica dell’800, ma già
    all’epoca esistevano cosgomonie affatto diverse,come tra gli indiani hopi oppure tra
    gli asceti orientali,buddisti o induisti che siano, che valutano in primis lo stato
    energetico rispetto ai confini degli oggetti.Si dice che un indiano capisce meglio
    la quantistica che un tipico occidentale.In effetti la relativita’ e la quantistica
    non hanno risolto il problema del tempo,per il semplice motivo che l’hanno ignorato,
    la relativita’ imprigionandolo nel “mollusco” spaziotemporale fino ad azzerarlo
    all’ipotetica velocita’ della luce,la quantistica non trovandone piu’ traccia a livello
    delle stringhe o della costante di Planck.Nel mondo subatomico niente cambia se si
    scorre avanti ed indietro nel “tempo”.Il secondo principio della termodinamica (ed
    anche il primo) descrivono l’universo alla nostra scala,la relativita’ lo descrive
    a scala cosmogonica e la quantistica alle piccolissime scale.Non so se un giorno
    esisterà un famosa teoria del Tutto, ma penso che non ci arriveremo mai per il
    semplice motivo che viviamo in simbiosi con la realta’ che osserviamo e quindi
    influenzeremo sempre l’esperimento che facciamo. Se volete avere una visione piu’
    approfondita consiglio il libro del fisico Lee Smolin(coinventore con Rovelli
    della fisica quantistica a loop-uno dei vari tentativi di unificazione)
    La rinascita del tempo-Einaudi 2014

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    1. Vito Nigro

      La tua bella sintesi critica mi porta alla mente le parole che spesso diceva alla fine di ogni suo dire l’ultimo dei calzolai esistenti di un tempo che fu in questa nostra epoca dell’usa & getta . Lui , ancora attivo ed in attivita’ fino alla veneranda eta’ di novantenne si e’ spento da poco lasciando di se’ un ricordo indelebile , standosene seduto sulla seggiola nella sua altrettanto vecchia bottega alla ” canzedda ” ( F.Giannini puo’ correggere ) tra un colpo di martello ed un punto di colla snocciolava ricordi fattarelli storie antiche cariche di risvolti morali etici sociali ma che puntualmente terminavano con un pero’ ; c’e’ sempre un pero’ diceva mestu Cosumu e che questo pero’ nessuno lo sa, ma e’ cosa certa c,e’. Un caloroso saluto Vito.

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      1. Fernando

        Grazie Vito per questo ricordo di Cosimo Angelini calzolaio novantenne scomparso 15 giorni fa attivo in bottega fino alla fine.

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